La Fondazione Arpaper il Burkina Faso: non solo formazione sanitaria dei medici ma anche aiuti dal territorio

Nabollè

Tutti per il Burkina Faso, un paese fra i più poveri del mondo (si trova al 170° posto fra 173).  Non solo quindi formazione sanitaria per i medici del posto ma anche aiuti concreti alle popolazioni da parte del volontariato pisano e delle istituzioni. Questo il nucleo del progetto umanitario al quale, nei giorni scorsi, è stato dedicato un convegno dal titolo: “La coperazione territoriale pisana per i progetti umanitari della Fondazione Arpa” promosso dalle cooperative sociali pisane Agape, Elleuno e Paim, in collaborazione con l’Azienda Usl 5 di Pisa.  Un’occasione per contribuire ai progetti umanitari della Fondazione Arpa per il Burkina Faso fra cui, appunto, l’addestramento di personale sanitario del posto presso le strutture ospedaliere pisane. Proprio in questi giorni è infatti ospite a Pisa un medico del Burkina, per svolgere un periodo di tirocinio in ecografia interventistica nell’Unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti dell’Aoup diretta dal professor Franco Mosca, presidente della Fondazione Arpa.  Al convegno erano presenti il presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni, l’assessore comunale alle politiche sociali Valentina Settimelli, la direttrice generale dell’Azienda Usl 5 di Pisa, Maria Teresa De Lauretis, lo stesso professor Mosca, i presidenti delle cooperativa Agape (Annibale Fanali) e Paim (Giancarlo Freggia) e Caterina Micolano per la cooperativa Elleuno e Padre Georges Nabollé del Burkina Faso. Ha aperto i lavori Pieroni affermando che “questo aiuto delle cooperative sociali del territorio sopperisce alla mancanza da parte del governo nel mantenere gli impegni nei riguardi della cooperazione internazionale. Fortunatamente Pisa ha sviluppato una sensibilità forte con progetti forti che sarebbe opportuno far proseguire, mettendo insieme queste risorse per invertire la tendenza all’assenza da parte del governo”. L’assessore Settimelli ha ringraziato le cooperative per l’aiuto offerto alla Fondazione Arpa e ha invitato il professor Mosca a non fermarsi per portare avanti questi progetti umanitari contribuendo alla formazione di personale medico ed infermieristico del luogo, arricchendo così il paese di risorse proprie. La direttrice generale Usl 5 De Lauretis ha illustrato le problematiche attuali delle disuguaglianze nella salute dovute ormai solo al reddito, sottolineando come tutti i sistemi sanitari siano basati sull’andamento del mercato.

Dopo questi interventi ha preso la parola Padre Georges Nabollè che ha emozionato i presenti con la relazione sulle condizioni del Suo Paese. Il Burkina Faso, è un paese sub-sahariano dell’Africa Occidentale, con una superficie di 274.000 km2 ed 11 milioni di abitanti, che vivono per lo più di agricoltura, allevamento e orticultura. E’ il secondo paese più povero del mondo.  Il “Centre Médical St. Camille”, gestito dai Padri Camilliani a Nanoro, è aperto a tutti e ha una buona intesa con lo Stato, che interviene per alcune esigenze (parte del personale è statale, reagenti per il Laboratorio Analisi, benzina per il giro mensile delle vaccinazioni obbligatorie infantili nei villaggi, apparecchiature e di mezzi di trasporto). La costruzione delle prime strutture dell’allora CSPS e del CREN, fu inizialmente avviata dai Fratelli della Sacra Famiglia; successivamente la struttura fu ceduta ai Padri Camilliani, che le dettero l’impulso fondamentale per il suo potenziamento, tuttora in atto. In media vengono effettuati 12 interventi programmati alla settimana, più le urgenze. Un altro problema economico, che incide sensibilmente, è legato agli alti consumi del gasolio: per mancanza di elettricità, si deve fare costantemente ricorso a 3 Gruppi elettrogeni da 100 KW cadauno, che consumano singolarmente 10 litri di gasolio all’ora, pari a circa 7 Euro/ora. Ma il “servizio umanitario per eccellenza” è e resta il CREN, ovvero il Centro di Recupero e di Educazione. Il CREN prende in carico i bambini (l’età più colpita va dai 6 mesi ai 5 anni) e le loro mamme, offrendo ai primi cure adeguate ed un’alimentazione ricca di proteine, ed alle madri un’educazione sanitario-nazionale. Prima di Padre Nabollé presso la Divisione di Chirurgia diretta dal Prof. Mosca ha fatto il suo stage sempre di tre mesi Padre Ouedraogo che, tornato in Burkina, ha ripreso a pieno ritmo il Suo lavoro di ecografista interventista. Un obiettivo sarà anche quello di dotare di un ecografo l’ospedale di Nanoro. Sono intervenuti poi i presidenti delle tre cooperative presentando le loro realtà e dando ampio spazio ai loro progetti umanitari sia nei paesi sottosviluppati sia nel nostro paese, collaborando con le carceri italiane.

Il professor Mosca ha chiuso il convegno affrontando il problema delle realtà locali suggerendo una maggiore cooperazione fra le organizzazioni non lucrative e spiegando il perché del progetto sul Burkina Faso: non solo per la povertà assoluta presente in quel paese ma anche perché, oltre alla presenza di strutture da sviluppare, esistono anche le risorse umane pronte ad imparare e intervenire in prima persona, come ha potuto confermare anche la Dr.ssa Emanuela Roncella che ha recentemente visitato due ospedali del Burkina Faso. Oltre a ciò bisogna anche ricordare che la Famiglia Madonna ha donato sempre all’ospedale di Nanoro importanti attrezzature ospedaliere. Il Professore ha poi chiuso il convegno ringraziando la Dr.ssa Rosanna Unida, anima di questa iniziativa, e le Onlus Agape, Elleuno e Paim che hanno donato alla Fondazione Arpa ben 21.000 Euro.